Storia

La fondazione della società

L'Associazione Calcio Vallemaggia nasce ufficialmente il 29 maggio 1995, con la fusione fra l'AC Maggia, l'AS Centrovalle e l'AS Avegno.

L'idea di unire le società calcistiche della valle, che era iniziata a circolare tra gli addetti ai lavori al termine della stagione 1992/1993, sembrava di nuovo allontanarsi visto che il FC Someo, nel mese di febbraio, aveva espresso il proprio disinteresse per proseguire in questa direzione.

Dopo una giusta pausa di riflessione, i comitati di AC Maggia, AS Centrovalle e AS Avegno, stimolati dall'entusiasmo suscitato tra i tifosi e dalla volontà riscontrata tra i dirigenti, hanno ripreso il discorso valutando le possibilità di una fusione a tre. Infatti gli obbiettivi, che si volevano perseguire, erano in pratica raggiungibili nella loro totalità anche con una collaborazione "parziale".

La nascita del Vallemaggia ha permesso di costituire uno dei maggiori sodalizi del cantone, contribuendo quindi ad un ulteriore sviluppo del calcio regionale.

Gli obiettivi e i vantaggi della fusione

Sicuramente la fusione ha avuto molti vantaggi in diversi ambiti. La struttura societaria è nettamente migliorata: infatti si è creato un comitato dinamico, composto da persone motivate e provenienti da esperienze diverse, che potesse garantire una vera continuità per la neonata società.

L'utilizzazione delle infrastrutture tecniche non era fino a quel momento ripartito in modo proporzionale. Con un'unica società di calcio si è assicurata una migliore distribuzione delle squadre su tutto il territorio valmaggese, con un grande vantaggio sia per la qualità dei terreni da gioco, sia per le squadre giovanili.

Per quanto riguarda i giocatori, non era più possibile mantenere quattro formazioni di attivi, contando solamente sui calciatori della zona; la fusione ha portato all'unione delle forze, diminuendo in tal modo la necessità di cercare ogni stagione nuovi elementi per completare le varie formazioni.

Il Raggruppamento dei giovani calciatori, operativo già nei primi anni novanta, era stato in fondo il precursore dell'attuale fusione. Con la nuova società il settore giovanile ha potuto consolidarsi, grazie alla maggiore disponibilità di mezzi tecnici e strutturali, ma sopratutto grazie a nuove risorse finanziarie.

Gli obbietti prettamente sportivi si possono così riassumere: potenziamento del settore giovanile, con particolare cura sia al calcio di base, sia alla ricerca di risultati prestigiosi; consolidamento del settore attivi, con il mantenimento di una squadra in seconda lega e una in quarta; maturazione progressiva dei calciatori della valle.

Uno sguardo al passato

Facciamo un passo indietro per dare uno sguardo ai motivi che, nel corso degli anni quaranta e cinquanta, hanno portato non solo in valle, ma un po' in tutti i comuni del cantone alla costituzione di numerose società calcistiche. Il calcio in questi anni ha avuto, anche nelle zone più discoste, una notevole crescita. Merito del generale miglioramento della qualità di vita, ma soprattutto dei successi delle squadre cittadine che i mass media diffondevano in modo capillare. A questo ha sicuramente contribuito anche l'organizzazione dei mondiali, affidata nel 1954 alla Svizzera e nei quali la nostra nazionale ha recitato un ruolo di primo piano.

I giovani di allora hanno dunque, con grande entusiasmo, dato vita a diverse piccole società che con i pochi mezzi a disposizione permettevano comunque di esercitare anche in valle il gioco più bello del mondo. In queste squadre, che tra l'altro erano quasi l'unico modo di divertirsi, militava praticamente tutto il paese: dai giovani di sedici anni sino ai più attempati signori sulla quarantina. È in quest'ambito che sono sorte anche in Vallemaggia le sei società che sono state attive sino a fine anni settanta: Avegno, Maggia, Concordia, Someo, Cevio e Cristallina.

Queste squadre che, oltre a diffondere un certo messaggio culturale, hanno ottenuto in alcuni momenti buoni risultati non erano tuttavia più proponibili in termini sportivi, come ha dimostrato la scomparsa del Concordia e l'indispensabile fusione fra Cevio e Cristallina. La riduzione del numero delle formazioni negli anni settanta ed ottanta è stata in ogni modo ampiamente compensata dagli sforzi sostenuti, in particolare da Centrovalle e Maggia, per la costituzione di sezioni allievi che in seguito sono state raggruppate nei Giovani Calciatori Valmaggesi.

Si è passati insomma da una gestione calcistica familiare ad una visione del calcio globale e quindi più impegnativa, sia per le società sia per i calciatori. Infatti i comitati, fino agli anni ottanta, erano composti quasi esclusivamente da giocatori che si mettevano a disposizione per organizzare feste o tombole per raggranellare un paio di mille franchi per disputare la stagione. In seguito a dirigere le varie squadre hanno trovato posto ex-calciatori e forze nuove, che hanno messo il loro tempo a disposizione per una gestione societaria sempre più onerosa. Anche i terreni da gioco, agli inizi autentici campi di patate o pascoli per le mucche, sono stati pian piano rinnovati, così che si potesse finalmente disporre di strutture efficienti. Gli allenamenti, nel passato frequentati da cinque o sei persone che con due palloni si allenavano a tirare in porta alla luce dei fari delle auto, diventano via via più seri e frequentati con una cura particolare alla preparazione fisica.

Senza sottovalutare l'operato ed i successi delle altre società e indubbio che l'impressionante serie di promozioni e risultati conseguiti dall'AC Maggia, a partire dagli anni ottanta, hanno accelerato il rinnovamento dei metodi di lavoro. Si è potuto così dimostrare che anche in valle era possibile raggiungere traguardi che, fino ad una decina di anni prima, sembravano vere chimere.