EXODUS, il capolavoro di Jonny Nyamekeh

27 agosto 2020, Eventi e news

Alcuni brani dell'introduzione di EXODUS lasciano intravvedere la qualità e l'umanità dell'opera:
" Il tema che ho deciso di affrontare riguarda l'immigrazione, in particolare quella africana: un lunghissimo viaggio che porta dai paesi dell'Africa nera alle coste del "vecchio continente", l'Europa. "Exodus", esodo, dal greco "exodos", significa fuori strada. Ed è il titolo che ho scelto per il mio lavoro di approfondimento perché queste sei semplici lettere, riassumono a pieno ciò di cui parlo e di cui voglio trattare, ovvero il viaggio che ogni giorno centinaia, migliaia di persone intraprendono con la speranza di poter vivere una vita migliore o più semplicemente con la speranza di poter vivere. Sono un semplice ragazzo di 24 anni al terzo anno di apprendistato come lattoniere edile e fin da bambino sono sempre stato educato all'andare un passo avanti il pregiudizio, a chiedermi il perché delle cose e ad andare oltre i volti in quanto ogni sguardo di ognuno di noi porta dietro di sé una storia tutta da raccontare a volte fatta di gioie e a volte di dolori e sofferenze (...) ". Inizia poi la narrazione dell'emigrazione di Million, che non vogliamo svelare, invitando leggere l'intero testo, scaricabile qui.

La serata del 5 agosto alla Biblioteca Cantonale di Locarno ha rivelato, semmai ce ne fosse stato bisogno, un Jonny lucido, sensibile, profondo e schietto, che ha risposto con estrema spontaneità alle domande di Antonio Bolzani e di Stefano Vassere, oltre ad alcune domande dal pubblico. Exodus merita indubbiamente di essere letto.

Ricordiamo a tutti che Jonathan Nyamekeh è nato in Italia, a Verona, nel 1995, ma ha origini nigeriane. Ha a lungo inseguito il sogno (o chimera) del professionismo calcistico: dapprima le giovanili al Verona, poi alcune esperienze in serie D (Marano e Budoni), senza che giungesse mai il guizzo di una chiamata nel calcio "che conta". Anni di sacrificio, in tutti i sensi, con risorse finanziarie minime, vita da nomade e speranze che si affievolivano vieppiù. Poi la vera svolta nella vita di Jonny: nell'estate 2015 approda in Vallemaggia, e diventa uno dei migliori laterali sinistri delle leghe amatoriali. Un giocatore di un'altra categoria, era evidente a tutti. Ma Jonny voleva altro. In seno all'ACVM Jonny si fa apprezzare non solo come giocatore (e allenatore dei giovanissimi) ma soprattutto come uomo: solare, altruista, volenteroso. Tanto che Capitan Siegrist gli dà la possibilità di entrare in azienda, in seno alla neonata Lattoneria ("I Tolatt"). Dopo un paio d'anni di manovalanza, Jonny inizia - nel 2017 - il tirocinio. Diventa uno studente e un apprendista esemplare, motivato da una nuova prospettiva di vita che solo un paio di anni prima mai si sarebbe immaginato. "Affamato", nel senso buono del termine. E i risultati non tardano: si diploma nel giugno 2020, con la media del 5.9: miglior lattoniere del Ticino, oltre alla ciliegina del lavoro di tesi scelto per una serata divulgativa. C'è, appunto, di che esserne orgogliosissimi.


Fotografie di Massimo Pacciorini


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