Cap Igi: il capitano dell'ammiraglia!

23 agosto 2019, Eventi e news

2a lega: il Vallemaggia e capitan Siegrist: il Grasshopper, il figlio Andrea, l'esordio thriller e tanto altro

Scritto da Roberto Colombo | 6 Ago 2019 |

Una vita al Vallemaggia di cui 19 anni in prima squadra, un inno alla passione e al senso di appartenenza, un'intera carriera in biancoazzurro"¦ e non è ancora finita!
Igor Siegrist
, centrocampista e capitano del Vallemaggia. Per spiegare il legame che c'è tra Siegrist e i biancoazzurri basterebbero le parole del direttore sportivo Michele Cavalli «Da quanti anni Siegrist è al Vallemaggia? Semplice"¦da quando è nato».
Tuttavia abbiamo fatto di più, abbiamo chiesto a capitan Siegrist di raccontarci il suo Vallemaggia. Ne è uscita un'intervista "simpatica", come lui stesso l'ha definita, che ho deciso di riportare qui quasi integralmente perché personalmente la ritengo un inno alla passione per il calcio nella sua forma più autentica e sincera.

CHALCIO: Ciao Igor, partiamo dalla tua carriera, inizi e percorso?

Igor Siegrist: «Ho cominciato all'età di 6 anni negli Allievi F del Vallemaggia, e in Valle ho fatto tutta la trafila degli Allievi, tranne una piccola parentesi di due stagioni con il Locarno. Dopo il Locarno sono tornato in Valle per finire le giovanili, ma terminato con gli Allievi A avevo pensato bene di smettere, perché ero un po' una testa matta»

«Ricordo che all'ultima partita con gli Allievi A era venuto a vederci Francesco Fornera, che sarebbe diventato l'allenatore della prima squadra del Vallemaggia al posto di Davide Morandi. Alla fine della partita mister Fornera insieme al vice allenatore Nato Martinelli (ex storico capitano dell'allora Maggia) mi dissero "Ti vogliamo assolutamente in prima squadra". Correva l'anno 2002, e un mese dopo iniziai ad allenarmi con la Prima squadra ed esordii giocando da titolare sul campo del Lamone».

«Ho ancora viva quell'esperienza (dell'esordio a Lamone) come se fosse oggi: giocavo a metà campo con il mio amico, maestro e compagno di mille battaglie fuori e dentro il campo Remy Frigomosca. La partita l'abbiamo persa 2-1. Gol vittoria avversaria su un mio erroraccio: retropassaggio corto al portiere, anticipato dall'attaccante. Frittata fatta. Al rientro in Valle ci siamo fermati al Ristorante La Gerla di Lamone del valmaggese Piezzi e abbiamo brindato al mio esordio. Mi portarono a casa ubriaco fradicio. Avevo bevuto così tanto per dimenticarmi la "cappellata". Se penso a quella partita così accesa nei miei ricordi sembra ieri, e invece sono passati ben 19 anni e io non ho mai più lasciato il Vallemaggia».

«In tutto questo tempo siamo sempre stati in Seconda Lega, a parte tre stagioni di Terza, in cui il mitico mister e capitano Stefano Pierantoni, insieme ai gol di bomber Agostino ci hanno riportato in Seconda. Uno dei ricordi forse più belli, insieme a tanti momenti indimenticabili, sono i sedicesimi di finale di Coppa Svizzera giocati contro il Grasshopper al Lido di Locarno: abbiamo perso 6-0, il rimpianto è che non è stato possibile giocarla in casa nostra alla Pineta per motivi di sicurezza, chissà come sarebbe stato sfidarli lì, nel nostro fortino».

CHALCIO: Riesci a dirmi in due parole cosa significa per te giocare nel Vallemaggia?

Igor Siegrist: «Spirito di appartenenza, non c'è niente di più bello che giocare davanti a persone, anziani, adulti e bambini che conosci da sempre. Da quest'anno poi in rosa ci sarà anche mio figlio Andrea, sono pochi i privilegiati che possono avere questa fortuna. È una bellissima emozione e motivo di orgoglio. Tra l'altro mio figlio ha già esordito nella passata stagione, segnando il momentaneo 1-0 al Gambarogno Contone dell'amico Tazio Peschera, partita poi pareggiata 1-1».

CHALCIO: Guardiamo avanti, il Vallemaggia e la prossima Seconda Lega?

Igor Siegrist: «La rosa è praticamente la stessa degli anni passati con l'inserimento di tre giovani del Settore giovanile, nostro della Valle e dei Cannobini, che oltre a compagni di squadra sono diventati anche fratelli. Oggi persino i nostri tifosi più scettici li hanno finalmente accettati, vedendo l'impegno e il cuore che mettono per il Vallemaggia. Quest'anno poi abbiamo la fortuna di avere mister Alessandro Oliva e il preparatore Gualtiero Guenza, oltre all'eterno Eros "Lelo" Pozzi che hanno portato nuovi metodi di lavoro mai visti da noi. Mister Oliva insegna calcio e ha portato regole, tanta tattica e grande entusiasmo che ha caricato tutto l'ambiente. Io personalmente, come sempre, andrò in campo per vincere tutte le partite: alla fine tireremo le somme».

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